Louis, giovane scrittore di successo che ha lasciato la famiglia per vivere a pieno la propria vita, torna a casa per comunicare ai partenti una notizia importante. Questa è la trama di È solo la fine del mondo, l’ultima fatica di Xavier Dolan che arriverà nelle nostre sale il 7 dicembre.
Il pluripremiato regista canadese torna al cinema con un cast di altissimo livello per parlare di un tema a lui caro: la famiglia. Nella sua filmografia, regista canadese ha spesso analizzato il rapporto madre-figlio e le sue complicate dinamiche. Louis trova infatti ad accoglierlo una madre affettuosa ma allo stesso tempo opprimente, la stessa persona da cui dodici anni prima aveva deciso di allontanarsi.
Sì, perché come ci insegnano i film di Dolan, l’amore di una madre spesso non basta. Lo hanno dimostrato J’ai tué ma mère, Tom à la ferme e Mommy, e lo vedrete anche in È solo la fine del mondo.
Due mamme in una
È Anne Dorval a interpretare più volte il ruolo chiave dei film di Xavier Dolan: quello della madre. In J’ai tué ma mère, il regista in erba trasforma in film un’esperienza in parte autobiografica, che ha al centro un rapporto difficile tra madre e figlio.
Il protagonista Hubert trova ogni pretesto per criticare la madre, di cui non sopporta niente. Il loro rapporto oscilla tra lunghi silenzi e violenti litigi, con in mezzo alcuni momenti di affetto e comprensione. Ma l’ostilità di Hubert è senza limiti e lo porta a fingere con la sua insegnante che la madre sia morta. Un matricidio simbolico, certo, ma che farà andare su tutte le furie la diretta interessata. Al punto da portarla a prendere una decisione drastica: mandare Hubert in collegio.
Anche l’amore di Diane non basta a salvare il figlio Steve. In Mommy la Dorval torna a vestire i panni di una madre alle prese con un figlio turbolento. Il rapporto tra madre e figlio non è ostile come nel primo film del regista: Steve prova per la donna un affetto ai limiti della morbosità e che non riesce controllare. Con risultati spesso violenti. Diventato ingestibile, Diane dovrà arrendersi e farsi aiutare.
Amori e segreti
La figura materna rappresenta una inesaurbile fonte di ispirazione, come afferma lo stesso regista, tanto da riproporla nel film Tom à la ferme, thriller enigmatico e di grande potenza visiva. Tratto da uno spettacolo teatrale, il film racconta il dramma di Tom, pubblicitario che si reca al funerale del fidanzato Guillaume.
A casa del ragazzo, insieme alla madre (Lise Roy) e al fratello del defunto trova un’amara sorpresa: nessuno lo conosce e nessuno sa che il ragazzo fosse omosessuale. Già, nemmeno la madre, visibilmente distrutta dal lutto e che il figlio che le è rimasto cerca di “proteggere” dalla verità.
Anche la madre del protagonista di È solo la fine del mondo non conosce il figlio ed è all’oscuro di una dolorosa verità. Il 7 dicembre scopriremo di più sul rapporto complicato tra Louis e la madre, interpretata dalla bravissima Nathalie Baye.