Volubili, incostanti, arrabbiati: sono questi gli adolescenti descritti dalla filmografia dolaniana. Una giovane umanità fragile e sensibilissima, persa in una costante ricerca d’amore e protezione, quasi sempre al centro della raffinata opera del regista canadese.
Il 7 dicembre esce È solo la fine del mondo, il film con un cast tutto francese che porta sul grande schermo la storia di uno scrittore e del suo misterioso ritorno in famiglia. In attesa di vedere sul grande schermo le meraviglie del suo ultimo film, scopriamo cosa ci insegna il cinema di Dolan sull’adolescenza.
La rabbia giovane
Xavier Dolan ha affermato in più di un’occasione di essere stato un adolescente turbolento e ribelle. Non sorprende, dunque, che alcune delle storie alla base dei suoi film siano in parte autobiografiche, come J’ai tué ma mère e Mommy.
La sua opera prima, J’ai tué ma mère, è frutto di una sceneggiatura semi-autobiografica scritta dal regista a soli sedici anni. Contrariamente a quanto farebbe pensare il titolo shock, il ragazzo non uccide la madre, anche se si inventa la sua morte, omaggiando una scena famosa di I quattrocento colpi di Truffaut.
Il film pone al centro il rapporto difficile tra l’adolescente Hubert, cresciuto senza padre, e la madre Chantale. Hubert ha sedici anni e una profonda rabbia interiore, che sfoga continuamente contro la madre, per la quale prova odio e amore allo stesso tempo. il ragazzo porta all’estremo le ribellioni tipiche dell’adolescenza, raccontate in un film che spiega le difficoltà di comunicazione tra genitori e figli.
Anche il rapporto tra Steve a Diane, rispettivamente madre e figlio di Mommy, è fatto di violenza e tenerezza. Come Hubert, anche Steve non ha un padre accanto ed è un adolescente difficile: il ragazzo è infatti iperattivo e instabile.
Nella vita di Steve, oltre alla madre, si afferma un’altra figura importante: quella della vicina di casa Kyla, una insegnante che, durante il suo anno sabbatico, aiuta il giovane a studiare. Mommy ci spiega, ancora una volta, le difficoltà del periodo dell’adolescenza, e di come sia importante un distacco per riuscire davvero a crescere.
Amore e amicizia
Nel suo secondo film, Les Amours imaginaires, Dolan ci racconta due adolescenti cresciuti: Francis e Marie. Le problematiche non sono più la mancanza di dialogo o la rabbia interiore, bensì le tensioni amorose.
Il rapporto di amicizia dei due protagonisti viene messo in crisi dall’interesse di entrambi per lo stesso ragazzo, Nicolas. Il film sembra suggerirci come i giovani -ma non solo- spesso peccano di un eccesso di immaginazione, vedendo cose che in realtà non esistono. In Les Amours imaginaires gli amori dei personaggi sono – almeno in parte – immaginari, come suggerisce il titolo stesso. I protagonisti si perdono così nell’estasi dell’innamoramento, mentre l’urgenza di vivere esplode nei loro corpi.
Con È solo la fine del mondo Xavier Dolan torna a parlare di rapporti familiari complicati. Se volete immergervi nel favoloso universo di Dolan, non perdetevi il suo ultimo film, al cinema dal 7 dicembre.