Da Cannes a Hollywood: con il suo ultimo film È solo la fine del mondo Xavier Dolan potrebbe portare agli Oscar 2017 il successo della Croisette.

Come Tom à la ferme, anche È solo la fine del mondo è la trasposizione di un’opera teatrale, stavolta di uno degli autori più rappresentati del teatro francese: Jean-Luc Lagarce. Ma per capire come è nato il film, dobbiamo tornare indietro di sei anni.

Una lettura faticosa

È il 2010 (o forse il 2011) e Dolan ha appena terminato il suo primo lungometraggio, J’ai tué ma mère. Il regista è a casa di Anne Dorval, l’attrice con cui realizzerà un profondo sodalizio artistico.

La futura “Mommy” ha un testo da fargli leggere: è la pièce teatrale Juste la fin du monde di Lagarce, che lei stessa aveva interpretato a teatro nel 2000. Certa che colpirà anche il giovane regista, Dorval gli lascia da leggere un imponente fascicolo. Ma le cose non vanno come previsto: Dolan non rimane colpito dall’opera e la mette da parte.

La seconda volta non si scorda mai

Per quattro anni, Dolan non pensa più al testo teatrale che gli aveva consigliato la Dorval. Ma un giorno, dopo Mommy, gli torna in mente il fascicolo, rimasto nello scaffale più alto della sua libreria. Ed è subito amore, come racconta lui stesso:

juste-la-fin-du-monde_cinema-1893“Quell’estate ho riletto – o, per meglio dire, ho letto davvero – Juste la fin du monde. Più o meno a pagina 6 ho capito che sarebbe stato il mio prossimo film. Il mio primo in età adulta. Finalmente ne capivo il testo, le emozioni, i silenzi, le esitazioni, l’irrequietezza, le inquietanti imperfezioni dei personaggi descritti da Jean-Luc Lagarce. A discolpa della pièce, non credo che all’epoca mi fossi impegnato a leggerla seriamente. A mia discolpa, credo che se anche ci avessi provato, non sarei riuscito a capirla. Il tempo sistema le cose. Anne, come sempre o quasi, aveva ragione”.

Le emozioni e i silenzi a cui accenna Dolan sono quelli di Louis e dei componenti della sua complicata famiglia: È solo la fine del mondo è un dramma sulle dinamiche nevrotiche di un nucleo familiare che sta per essere sconvolto da una dolorosa notizia.

Se siete curiosi di vedere come se l’è cavata l’ormai maturo prodigio canadese, È solo la fine del mondo vi aspetta al cinema dal 7 dicembre.