Direttamente dal Festival di Cannes, sta per arrivare il film vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria: È solo la fine del mondo, sesto film di Xavier Dolan, regista canadese acclamato in tutto il mondo.

Per questo film, che racconta il ritorno a casa di un uomo dopo un’assenza di dodici anni, Xavier Dolan rimane dietro la macchina da presa. Sceneggiatore e regista dei suoi film, Dolan si occupa spesso anche di altri aspetti, come il montaggio, i costumi e la produzione, ritagliandosi spesso anche il ruolo di attore protagonista. Non solo: quando non lavora come regista, Xavier Dolan fa anche il modello. In attesa di vedere al cinema il suo ultimo capolavoro, in uscita il 7 dicembre, ricostruiamo l’identikit dell’enfant prodige canadese.

Gli esordi

Buon sangue non mente: figlio di un attore e cantante, Dolan intraprende la carriera nel mondo dello spettacolo fin da piccolo. Dopo aver preso parte a spot pubblicitari, il giovane canadese ottiene dei ruoli in serie tv inedite in Italia, come J’en suis! e Omertà, la loi du silence, per poi passare al grande schermo con Martyrs, il controverso film horror di Pascal Laurier.

Con il debutto alla regia nel 2009, nel suo primo film J’ai tué ma mère Dolan veste anche i panni del protagonista della storia da lui scritta: è Hubert, adolescente omosessuale con un rapporto conflittuale con la madre.

Dietro e davanti la macchina da presa

Nel film d’esordio J’ai tué ma mère, in parte ispirato alle vicende personali di Dolan, il protagonista riversa tutto il suo dolore verso la figura materna. Talentuoso nell’interpretazione come alla regia, Dolan è un maestro nel mettere in scena la violenza e l’ambiguità di Hubert nei confronti di una madre che ama e detesta al tempo stesso.

Anche il secondo film di Xavier Dolan lo vede protagonista: in Les Amours imaginaires interpreta Francis, un giovane messo in crisi dall’arrivo a Montreal di Nicolas, ragazzo di cui si innamora anche la sua migliore amica Marie.

cpq6akgwcae3hmqInfine, nel 2012, il regista-attore è il protagonista del suo thriller enigmatico Tom à la ferme. Qui interpreta Tom, pubblicitario che si reca dalla famiglia del suo grande amore Guillaume per il funerale di quest’ultimo, dove apprende che nessuno è a conoscenza dell’omosessualità del defunto: un tema ricorrente nella filmografia di Dolan, che nella vita è dichiaratamente gay.

Un regista con stile

Il giovane cineasta è stato scelto come testimonial per Louis Vuitton, celebre maison di moda: volto maschile della campagna che presenta la nuova collezione di pelletteria Ombré, Dolan è perfetto per rappresentare l’uomo Vuitton, con cui condivide lo spirito pionieristico e il gusto unico per la creazione e lo stile.

Smessi i panni dell’attore e del modello, nel suo ultimo film È solo la fine del mondo Dolan sceglie un cast di interpreti altrettanto eccezionali, come Gaspard Ulliel, Marion Cotillard, Vincent Cassel, Léa Seydoux e Natalie Baye senza perdere il tocco originale che da sempre lo contraddistingue: per scoprirlo, È solo la fine del mondo ti aspetta al cinema dal 7 dicembre.