Un cinema soprattutto visivo quello di Xavier Dolan, dove però non mancano battute e dialoghi degni del suo genio incontenibile. Aspettando il 7 dicembre, data di uscita del suo ultimo film È solo la fine del mondo, riscopriamo la poetica del regista canadese attraverso 3 frasi indimenticabili tratte dalla sua filmografia.
“Oggi una parte di me è morta e io non posso piangere. Questo perché ho dimenticato tutti i sintomi della sofferenza.”
Queste le sconvolgenti parole che aprono Tom à la ferme (2013), impresse da una mano incerta e tremante su un fazzoletto di carta. Chi scrive è il giovane Tom (interpretato dallo stesso Dolan), in viaggio verso la campagna canadese per assistere al funerale di Guillaume, l’amore della sua vita.
L’inchiostro blu è il simbolo di quella tristesse che il protagonista non riesce a percepire: quello di Tom, infatti, sarà un viaggio alla riscoperta di profonde ferite interiori. Un percorso per ritrovare se stesso, attraverso una dolorosa rielaborazione del lutto grazie a cui, forse, tornare a essere libero.
“Non possiamo salvare quelli che amiamo, l’amore in questo non c’entra niente.”
Una frase che racchiude tutto il significato di Mommy (2014), toccante parabola sul ricongiungimento di una madre sola e un figlio problematico. Un riavvicinamento tanto imprescindibile quanto impossibile, poiché dettato da un amore profondo e imperfetto, fatto di tenerezza, disequilibri e scontri violenti.
Il capolavoro di Dolan è infatti un inno all’amore vero, reale, un sentimento che non sempre riesce a vincere, che va oltre la vita stessa e i suoi affanni: gettando il cuore davvero oltre l’ostacolo.
“Dodici anni, e all’improvviso l’idea di un pranzo in famiglia. Recuperare il tempo perso? No. Approfittare del poco che ne rimane.”
La forza drammaturgica di queste parole proviene dalla pièce teatrale di Jean-Luc Lagarce, da cui Dolan ha tratto il suo ultimo film È solo la fine del mondo, nei cinema dal 7 dicembre. La storia è quella di Louis, che dopo 12 anni di assenza da casa decide di tornare per comunicare alla famiglia un’importante notizia.
Un viaggio proustiano, una recherche che comincia con un pranzo in famiglia, per ritrovare l’amore materno, una sorella quasi sconosciuta, scontrandosi con un fratello che non è mai riuscito a capirlo davvero: per vivere pienamente il tempo che ci resta.