La natura della celebrità può non essere così splendida come immaginiamo. In La mia vita con John F. Donovan, Xavier Dolan lo racconta attraverso la storia di un attore, del suo successo planetario e dell’impatto che questo ha sulla sua vita e sul rapporto con la famiglia e gli amici.
Lettere a una giovane celebrità
Il film tratta il tema della celebrità in maniera molta intima “Il film passa dal tema dello show business a un’analisi più privata della vita quotidiana di un giovane uomo che lotta per diventare una grande star, per essere ricordato come un grande attore”, spiega Dolan, “e che allo stesso tempo vuole vivere liberamente il suo sogno e la sua vita. Racconta di quanto sia difficile riuscire a fare tutto questo a Hollywood”.
Per la brillante sceneggiatura, scritta a quattro mani con l’amico e collaboratore Jacob Tierney, il regista si è lasciato ispirare dalle Lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke, libro che raccoglie le lettere realmente indirizzate da Rilke al giovane scrittore Kappus.
Un lungo lavoro
Dolan e Tierney hanno lavorato alla stesura della sceneggiatura per circa cinque anni, “Abbiamo finito di scrivere la prima versione e poi ciascuno è andato per la sua strada”, racconta Dolan, “Nel tempo ho continuato a modificarla, cambiavo la storia e aggiungevo dei dettagli, poi ogni tanto ci mettevamo seduti e gli facevo vedere le modifiche. E a quel punto facevamo altre modifiche, cancellavamo scene o ne aggiungevamo delle altre. È stato un processo molto lungo e laborioso”.
Il risultato ha trovato il consenso di un cast eccezionale che, rapito, ha voluto prendere parte al film. Tutti i loro ruoli erano già stati scritti dal giovane regista immaginando degli attori specifici “è una delle caratteristiche del metodo di Dolan”, ha spiegato Tierney, “e proviene dal suo amore per la recitazione e per gli attori”.
Un amore che arriva sul grande schermo con La mia vita con John F. Donovan, ora al cinema in queste sale.